AUMENTO IMU PER I CONTRATTI CONCORDATI: GIUDIZIO NEGATIVO DI ASPPI.

Pubblicata il: 05 Febbraio 2025

Aumenti dell’IMU nel comune di Modena per i canoni concordati: giudizio negativo di ASPPI sulla manovra.

Preso atto della proposta di manovra di bilancio 2025 del comune di Modena, non possiamo che ribadire la contrarietà di ASPPI all’aumento dell’IMU sui contratti abitativi a canone concordato dal 7,6 all’8 per mille. Seppur siamo di fronte ad un piccolo aumento non possiamo non evidenziare che questa scelta politica rischia di penalizzare l’utilizzo dei contratti concordati da parte dei proprietari. Infatti, i due pilastri che rendono competitivi i canoni concordati per le famiglie e gli studenti universitari rispetto ai canoni liberi, nonostante i canoni inferiori, sono la cedolare secca al 10% e l’aliquota IMU inferiore (con la combinazione dell’aliquota comunale e lo sconto statale del 25%).

Ogni intervento a ridurre la forbice tra contratti concordati e contratti liberi rischia di produrre uno spostamento verso i contratti liberi e di conseguenza un aumento dei canoni chiesti agli inquilini, come già successo nel corso del biennio 2022-2023, ciò a discapito delle famiglie in affitto.

Per questo, dopo gli incontri dei mesi scorsi, ci aspettavamo l’opposto, ovvero una piccola riduzione dell’aliquota IMU, quale segnale politico.

Chiediamo che la Giunta e il Consiglio comunale rivedano questa scelta che non va nella direzione giusta di calmierare il mercato della locazione a Modena.

Ricordiamo anche che a seguito dell’entrata in vigore l’1.09.2023 dei nuovi accordi territoriali per la locazione abitativa a canone concordato per il comune di Modena, molti Proprietari sono tornati ad optare per questa soluzione e ciò è sicuramente un fatto positivo anche per la coesione sociale.

I canoni medi dei contratti abitativi a canone concordato (pubblicati qui nell’apposita sezione del sito ASPPI Modena), per appartamenti tra i 50 e i 120 metri quadri con dotazioni medie (subfascia C) in periferia oscillano tra i 500 e i 610 €/mese, mentre in centro oscillano tra i 550 e i 660 €/mese. Oltre ad eventuali spese condominiali.

A titolo di esempio, nel corso del 2024, la sede ASPPI di Modena ha preparato ben l’82,4% di contratti concordati sul totale dei contratti abitativi, rispetto al 71,5% del 2023. Oltre ad avere attestato altrettanti contratti a canone concordato preparati da agenzie immobiliari, commercialisti ed altri soggetti.

Il problema vero a Modena resta la carenza di alloggi, tema non nuovo e che dovrebbe essere affrontato con urgenza sia con il recupero di vecchi edifici commerciali, industriali e abitativi che con la realizzazione di nuove costruzioni. Questo è il problema vero e che non può essere messo sulle spalle dei piccoli proprietari. Questa della locazione abitativa è la sfida dei prossimi vent’anni.

 

 

 

 

 

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