AFFITTI CONCORDATI, NUOVO ACCORDO TERRITORIALE PER L’UNIONE TERRE DEI CASTELLI: Vignola, Castelnuovo, Spilamberto, Castelvetro, Savignano, Marano, Guiglia, Zocca e Montese.

Pubblicata il: 28 Settembre 2016

Il documento sottoscritto da SUNIA, SICET, UNIAT e ASPPI aggiorna e semplifica i criteri per le locazioni a canone concordato. Una risposta concreta al problema casa, nata dal dialogo tra sindacati degli inquilini e associazioni della proprietà immobiliare.

(Modena, 28 settembre 2016). E’ stato firmato lo scorso 27 settembre il nuovo accordo territoriale che regolerà i contratti di affitto a canone concordato nei comuni dell’Unione Terre di Castelli (Vignola, Castelnuovo, Spilamberto, Castelvetro, Savignano, Marano, Guiglia, Zocca e Montese); sulla scia degli analoghi accordi stipulati a gennaio per il comune di Modena, a maggio per i comuni delle Terre d’Argine, a giugno per l’Area nord e a luglio per il Distretto di Castelfranco.
firmato dai sindacati degli inquilini SUNIA (Cgil), SICET (Cisl), UNIAT (Uil) e da ASPPI, l’Associazione che tutela la piccola e media proprietà immobiliare, il documento va a sostituire il precedente che risaliva al 2005 ed è volto a stabilire canoni mensili più coerenti con l’attuale situazione immobiliare, semplificando e aggiornando i parametri che portano alla definizione dei contratti.
Una delle principali novità introdotte dall’accordo è la riduzione delle zone in cui vengono suddivisi i sei comuni di pianura (Vignola, Castelnuovo, Spilamberto, Castelvetro, Savignano e Marano) e i tre comuni di montagna (Guiglia, Zocca e Montese): dalle precedenti tre-quattro aree/criteri si passa a due zone OMI, con le eccezioni di Montale (quarto centro abitato del territorio dopo Vignola, Spilamberto e Castelnuovo), Formica e Mulino (che hanno le stesse dimensioni del capoluogo), secondo i principi stabiliti dell’Agenzia del territorio.
Le nuove aree in cui risulta suddiviso il territorio divengono:
zona Centro, più Montale per Castelnuovo, Formica e Mulino per Savignano,
zona Suburbana – Rurale.
Questa nuova suddivisione si unisce alla rimodulazione delle fasce di oscillazione del canone mensile, che unificano i minimi e riducono i massimi di una percentuale che arriva fino al 15% (concretamente, per un alloggio di medie dimensioni, la riduzione può arrivare fino a 60-70 euro mensili, e fino a un massimo di 105 euro mensili per gli alloggi più grandi).
Inoltre si è preso atto della dinamica degli ultimi dieci anni per la fascia di pianura Castelnuovo Spilamberto.
Altro discorso per i tre comuni di montagna dove la riduzione è molto più importante: da un minimo del 50 al massimo dell’80%. La modifica si è resa necessaria per recepire l’attuale valore di mercato degli immobili, purtroppo in contrazione, in particolare per la montagna, per varie ragioni, sia recenti che di lungo periodo.
Viene superato inoltre il vecchio criterio delle aree di minore o maggiore pregio.
Il nuovo accordo territoriale aggiorna infine i parametri per la determinazione del canone: vista l’evoluzione del patrimonio edilizio e della situazione generale, è stato tolto il criterio del riscaldamento, oggi di fatto presente praticamente tutte le abitazioni, e sono stati aggiunti sei ulteriori parametri relativi alla sicurezza, al risparmio energetico, alle ristrutturazioni, ai cortili e alle aree ortive, cercando anche di semplificare la descrizione dei parametri stessi.
Esempio di contratto mensile a canone concordato in base ai nuovi accordi territoriali, per un appartamento nel centro abitato di Vignola con dimensioni comprese fra 51 e 70 mq:
fascia minima (meno di 5 parametri oggettivi): canone concordato min. 370 / max. 410 euro mese
fascia media (5 parametri oggettivi: min. 410 / max. 450 euro mese
fascia alta (oltre 5 parametri oggettivi): min. 450 euro / max. 490 euro mese
Esempio di contratto mensile a canone concordato in base ai nuovi accordi territoriali, per un appartamento nel centro abitato di Zocca con dimensioni comprese fra 51 e 70 mq:
fascia minima (meno di 5 parametri oggettivi): canone concordato min. 250 / max. 280 euro mese
fascia media (5 parametri oggettivi: min. 280 / max. 310 euro mese
fascia alta (oltre 5 parametri oggettivi): min. 310 euro / max. 340 euro mese
ASPPI e i sindacati degli inquilini sottolineano l’importanza strategica di questo nuovo accordo per i comuni dell’Unione Terre di Castelli, che segue con coerenza i principi e le novità già introdotte a Modena, a Carpi, a Mirandola e a Castelfranco, fornendo un quadro aggiornato e chiaro per una tipologia di affitto sempre più importante per il nostro territorio.
I canoni concordati infatti sono strategici per calmierare il mercato della locazione: da un lato permettono a molte famiglie di usufruire di un affitto a costi sostenibili e adeguati al proprio reddito, e dall’altro prevedono una fiscalità agevolata per i proprietari (cedolare secca al 10%, riduzione dell’IMU del 25% e una detrazione fiscale più elevata, sia per i proprietari che per gli inquilini).
SUNIA, SICET e UNIAT, insieme ad ASPPI, commentano favorevolmente il risultato raggiunto e chiedono congiuntamente alle Amministrazioni pubbliche di continuare seguendo la strada intrapresa, mettendo in campo tutti gli strumenti di loro competenza sul fronte abitativo: sostenere l’edilizia residenziale pubblica aumentando il numero degli alloggi a disposizione, migliorare le manutenzioni, ripristinare in forma permanente con risorse adeguate il fondo sociale per l’affitto, promuovere politiche di prevenzione agli sfratti per morosità incolpevole, aumentare il numero degli alloggi destinati dell’Agenzia Casa, sostenere interventi di aiuto alle famiglie più fragili, aggiornare le politiche dei PEEP e ridurre il carico fiscale (IMU) sugli immobili.
La firma del documento rimarca come attraverso il dialogo tra i sindacati degli inquilini e le associazioni della proprietà immobiliare sia possibile giungere a risposte concrete sulle problematica della casa.
Gli accordi territoriali per il distretto Ceramico e il Frignano verranno discussi e sottoscritti nei prossimi mesi.

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