Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia

Pubblicata il: 03 Ottobre 2018

I principali risultati

 

Secondo i risultati dell’indagine congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia condotta dal 2 al 31 gennaio 2018 presso 1.530 agenzie immobiliari, nel quarto trimestre del 2017 la quota di operatori che segnalano pressioni al ribasso sulle quotazioni degli immobili è tornata ad aumentare. Nel confronto con la precedente rilevazione, tuttavia, si sono rafforzati i segnali di miglioramento della domanda: il numero di agenzie che hanno intermediato almeno un immobile è aumentato e le giacenze degli incarichi a vendere sono diminuite.

 

I finanziamenti tramite mutui ipotecari hanno continuato a coprire una quota assai ampia delle compravendite, intorno all’80 per cento. Anche il rapporto fra prestito e valore dell’immobile è rimasto su valori elevati, superiori al 70 per cento. La quota di agenti immobiliari che ascrivono alle difficoltà di ottenere un mutuo la causa della cessazione degli incarichi a vendere è scesa sul livello minimo dall’avvio del sondaggio nel 2009.

 

Le attese degli operatori sulle prospettive del mercato degli immobili sono rimaste favorevoli, su un orizzonte sia di breve sia di medio termine.

Indagine sul mercato delle abitazioni in Italia1

 

 

 

 

Gli agenti segnalano pressioni al ribasso sui prezzi degli immobili

Nel quarto trimestre del 2017 si è ampliato rispetto alla precedente rilevazione il saldo negativo tra la quota di operatori che segnala una crescita dei prezzi di vendita rispetto al periodo precedente e quella che ne indica una diminuzione (-23,8 punti percentuali da -21,9 in ottobre; tav. 1 e fig.1); il peggioramento è stato più accentuato nelle aree del Centro, a fronte di una tendenza favorevole nel Nord Ovest e nel

 

Mezzogiorno. Nel complesso i giudizi di stabilità dei prezzi restano prevalenti (67,8 per cento nell’intero paese, da 71,9 in ottobre).

 

 

Le condizioni della domanda migliorano

La quota di agenzie che ha venduto almeno un’abitazione (83,3 per cento; tav. 2) è aumentata sia rispetto al sondaggio precedente(75,1 per cento), sia nel confronto con lo stesso trimestre del 2016 (80,6 per cento). Gli immobili intermediati sono in prevalenza quelli di metratura compresa fra 80 e 140 mq abitabili, liberi, parzialmente da ristrutturare

 

(tav. 3) e con classe energetica bassa (tav. 4); tuttavia, rispetto a un anno prima vi è stata una ricomposizione delle transazioni verso immobili con classe energetica relativamente più elevata.

Il saldo positivo tra la quota di operatori che valuta in aumento i potenziali acquirenti e quella che li giudica in calo è rimasto sugli stessi livelli dell’indagine precedente (6,0 punti percentuali da 5,8 in ottobre; tav. 5).

 

 

Calano le giacenze degli incarichi a vendere ma si riducono i nuovi mandati

Il saldo tra le percentuali di risposte che indicano un aumento delle giacenze di incarichi a vendere e quelle che ne segnalano una diminuzione è tornato negativo (-3,6 punti percentuali da 2,0 nella rilevazione di ottobre; era -4,0 a fine 2016; tav. 5 e fig. 3). Il saldo delle risposte relative ai nuovi mandati è invece peggiorato sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto a un anno prima, soprattutto a causa della minore quota di agenzie che ne segnala un aumento (tav. 5).

 

 

Il divario tra prezzi offerti e domandati resta la principale causa di cessazione dell’incarico; la quota di chi attribuisce il motivo della cessazione a richieste ritenute eccessivamente elevate dai potenziali acquirenti è fortemente aumentata (al 53,2 per cento dal 37,8 in ottobre), mentre

 

Scendono al minimo le indicazioni degli agenti sulle difficoltà per i compratori di ottenere un mutuo

quella che individua la ragione della cessazione in proposte di acquisto a prezzi ritenuti troppo bassi dal venditore è salita in misura molto inferiore (al 48,7 per cento da 46,7; tav. 6). La percentuale degli agenti che ascrive alla difficoltà di ottenere un mutuo la causa della decadenza degli incarichi è scesa al 15,4 per cento, dal 22,3 del trimestre precedente, il livello minimo dall’avvio del sondaggio nel 2009.

 

 

 

 

 

 

1 Il testo è stato curato da Marianna Riggi e Giordano Zevi e l’appendice statistica da Marco Bottone (con la collaborazione di Alessandra Liccardi per la parte editoriale e Roberto Marano per gli aspetti grafici). L’Indagine è condotta congiuntamente dalla Banca d’Italia, da Tecnoborsa (referenti Giampiero Bambagioni e Ettore Troiani) e dall’Agenzia delle Entrate (Osservatorio del Mercato Immobiliare; referenti Maurizio Festa e Gianni Guerrieri). Si ringraziano le agenzie che hanno partecipato all’indagine. I dati, raccolti esclusivamente per finalità di analisi economica, sono trattati ed elaborati in forma aggregata, nel rispetto della normativa sulla privacy. La nota metodologica, il questionario utilizzato e l’appendice statistica sono disponibili ai seguenti indirizzi: http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/sondaggio-abitazioni/metodologia.pdf http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/sondaggio-abitazioni/2017-sondaggio-abitazioni/04/quest_IV_trim_2017.pdf http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/sondaggio-abitazioni/2017-sondaggio-abitazioni/04/app_stat_IV_trim_2017.zip

 

Il margine di sconto sui prezzi di offerta e i tempi di vendita sono rimasti stabili

 

 

La quota di acquisti finanziati da mutui è rimasta elevata

 

 

Segnali positivi provengono dal mercato delle locazioni

Il margine medio di sconto sui prezzi di

Condividi sui social